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LAUDOMIA

ampliamento del cimitero comunale

LAUDOMIA

ampliamento del cimitero comunale | San Pancrazio Salentino (BR) | 2018

progetto menzionato

 

#architettura #paesaggio #cimitero

Alla base del progetto di ampliamento del cimitero comunale di San Pancrazio Salentino c’è l’idea di definire una città. Ciò significa organizzare un impianto urbano che si completa nel tempo e che, proprio come la città, è fatto di masse edilizie e di spazi vuoti, di strade, di vicoli e di piazze, di paesaggio naturale e di verde progettato. Questo nuovo impianto, recinto e tessuto secondo una razionale suddivisione in parti gerarchicamente strutturate, ripercorre gli accenti, le ripetizioni, i meccanismi caratteristici della forma urbana. Assi, piazze, slarghi, giardini, stanze, recinti, sepolture individuali e collettive riuniti entro un unico disegno.

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L’impianto è strutturato secondo un sistema ortogonale che si riallaccia a quello del cimitero esistente e che tiene insieme una sequenza di recinti autonomi che alternano sepolture collettive (loculi e ossari) e cappelle private. Camminando lungo il viale principale, guidati dalla linea dei cipressi, si segue un percorso ritmato dalla successione di fatti urbani perfettamente allineati. Il cammino, poi, viene via via interrotto dagli scarti dimensionali e tipologici dei diversi nuclei di sepolture, che obbligano continui cambi di direzione offrendo scorci trasversali e condizioni spaziali differenti.

L’obiettivo consiste nell’evitare la monumentalità, l’accrescersi del pathos e il formalismo proprio dell’impianto cimiteriale inteso come monumento, per favorire invece una visione più domestica e quotidiana della città dei morti. Una dimensione umanamente controllabile e pertanto confortante. Dunque le lunghe prospettive si spezzano; la composizione dei pieni e dei vuoti è configurata in maniera tale da obbligare a continui cambi di direzione, a scoprire scorci e inquadramenti sempre diversi, in cui si alternano spazi compressi e spazi ampi, vicoli e piazze, vegetazione geometrizzata e una più irregolare e spontanea.

CREDITI

tipo: concorso di idee
status: menzionato
cliente: Comune di San Pancrazio Salentino (BR)

MUSEO DELLE ACQUE

padiglione espositivo sul lago

MUSEO DELLE ACQUE

padiglione espositivo sul lago | Cascata delle Marmore (TR) | 2017

per AST Acciai Speciali Terni

 

#padiglione #spazioespositivo #interiordesign #flessibilità #paesaggio #acciaio #giardino #museo

Il progetto consiste nella realizzazione di un padiglione polifunzionale da inserire nel paesaggio delle Cascate delle Marmore e la sistemazione paesaggistica del giardino che si affaccia sul lago.

Lo spazio espositivo mostra la storia e il funzionamento dell’affascinante sistema di ingegneria idraulica che regola l’approvvigionamento idrico delle acciaierie di Terni, di cui le Cascate delle Marmore costituiscono l’elemento più spettacolare.

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Il padiglione è costituito da una copertura piana sostenuta da esili pilastri cilindrici. Lo spazio sottostante è racchiuso da una teca in vetro che ospita una zona di accoglienza, uno spazio multifunzione flessibile, una caffetteria e i servizi.

La relazione con il paesaggio circostante è regolata attraverso l’uso di superfici verticali caratterizzate da materiali e consistenze diverse. Pannelli in acciaio microforati schermano la facciata sulla strada lasciando filtrare la luce, mentre un sistema di tende organizza ed ombreggia lo spazio interno.

La scelta dei materiali si basa sulla produzione delle acciaierie. L’edificio infatti prevede l’utilizzo dell’acciaio inossidabile in varie declinazioni: dalle strutture, ai pannelli di rivestimento esterno microforati e ondulati, ai rivestimenti interni in pannelli satinati e specchiati, ai pannelli espositivi.

CREDITI

tipo: incarico
status: progetto preliminare
cliente: AST Acciai Speciali Terni
strutture: ing. Michele Pierini

GUARDA-MI

riqualificazione del Cavalcavia Bussa

GUARDA-MI

riqualificazione del Cavalcavia Bussa | Milano | 2014

progetto vincitore – in corso

 

#spaziopubblico #infrastruttura #mobilitàciclabile #rigenerazioneurbana #urbandesign #usimultipli #temporaneità #flessibilità #playground #attrezzaturesportive

GUARDA-MI è il progetto di riconversione del Cavalcavia Bussa e delle sue connessioni con la città in un sistema continuo di spazi pubblici.

GUARDA-MI consiste in una strategia operativa in grado di trasformare uno spazio che ha perso la sua funzione urbana in un extra-spazio, uno spazio vivente e vissuto, restituito alla città. Il progetto di trasformazione si andrà progressivamente ad inserire nell’immaginario collettivo del panorama urbano come luogo in cui, assumendosi una certa dose di responsabilità, sarà possibile gettare le fondamenta per modelli alternativi di sviluppo, basati sulla temporalità degli usi e sull’adattabilità, sull’interazione fra gli attori urbani che a differenti scale sono coinvolti nei processi di trasformazione e sul coinvolgimento diretto degli utenti.

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La riqualificazione del cavalcavia è finalizzata a creare un luogo dotato di una propria identità, seppur mutevole e in continuo divenire: uno spazio ben definito, ma in cui tutto è ancora possibile. Per questo lo spazio del cavalcavia e delle testate è stato “infrastrutturato” secondo alcune regole generali che prevedono al loro interno un processo aperto con ampi margini di adattabilità (sia rispetto alle richieste del mercato, che ai continui mutamenti della domanda) e che garantiscono, in ogni momento del ciclo di vita urbana dell’intervento, la corrispondenza dell’immagine complessiva all’impianto proposto.

CREDITI

tipo: concorso di progettazione in due fasi
risultato: vincitore/in corso
cliente: Comune di Milano
con: Guglielmo Bartocci, Elisa Borgognoni, Agnese Monica, Giovanna Perdichizzi
plastico: Modelab

 

WHITE GARDEN

padiglione sulla spiaggia della Scala dei Turchi

WHITE GARDEN

padiglione sulla spiaggia della Scala dei Turchi | Realmonte (AG) | 2014

 

#paesaggio #padiglione #spazioespositivo #ombra

L’obiettivo dell’intervento è migliorare la fruizione dell’area naturale protetta della Scala dei Turchi. A tal fine il progetto prevede la realizzazione di nuovi accessi alla spiaggia e un padiglione per ospitare servizi finalizzati al all’accoglienza turistica.

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Il paesaggio naturale di questo tratto di costa è caratterizzato da un’orografia digradante, definita da un sistema di terrazze naturali. Uno dei principali obiettivi del progetto è quello di permettere accessibilità e sicurezza per il pubblico nel rispetto della natura del luogo. Un sistema di passerelle e percorsi accompagnano il visitatore alla spiaggia attraverso un giardino dedicato al paesaggio mediterraneo.

Una copertura orizzontale ricopre i tre volumi che ospitano le diverse funzioni, info-point per turisti, piccoli spazi espositivi, punto di ristoro/bar e servizi igienici per il pubblico.

La pergola continua permette al visitatore di percepire l’intervento in maniera unitaria e di metterlo in relazione con la linea continua dell’orizzonte tra cielo e mare, garantendo, allo stesso tempo, la possibilità di creare delle zone d’ombra, preziosa per offrire refrigerio e benessere nei caldi e assolati mesi estivi.

La struttura portante del padiglione è progettata con elementi modulari in legno e acciaio, che consentono un facile montaggio e flessibilità nella configurazione.

Il rivestimento esterno è pensato in pannelli di legno costituiti da una trama di listelli con diverse spaziature tra gli elementi. L’obiettivo è quello di ottenere un rapporto diretto e suggestivo con la luce naturale e le ombre durante il giorno e permettere alla luce artificiale di filtrare all’esterno durante le ore serali.

 

CREDITS

tipo: incarico
status: studio di fattibilità
cliente: privato
con: Raffaele Patitucci

OPEN BLOCK

nuovo quartiere residenziale

OPEN BLOCK

nuovo quartiere residenziale nel PII Cascina Merlata | AAA architetti cercasi | Milano | 2010

progetto menzionato

 

#housing #newurbanity #community

La proposta è quella di strutturare l’intervento come un isolato urbano immerso nel verde e costituito da vari edifici, con l’obiettivo di definire un sistema articolato di vuoti al suo interno. Il progetto rappresenta sostanzialmente una porzione di città in cui i diversi elementi, posti uno accanto all’altro, generano di volta in volta, scorci, vicoli, slarghi e piazze in continuità con gli spazi naturali che circondano l’area.

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I diversi tipi edilizi sono stati pensati per ospitare il maggior numero possibile di tipologie abitative differenti, al fine di andare incontro alle diverse necessità e desideri della comunità. L’obiettivo di questo progetto è quello di creare un preciso rapporto tra pieno e vuoto, tra tipologia edilizia e caratteristiche dello spazio aperto: pubblico, semi-pubblico e privato. Il progetto propone un intervento dove gli edifici, occupando solo il 25% della superficie dell’area, lasciano libero il suolo a percorsi, giardini e spazi comuni, orti, playground e giardini privati delle residenze ai piani terra. Queste strategie garantiscono che l’intero progetto appaia come una parte di città, dove la varietà e l’alternanza di spazi, di materiali e di colori, restituiscano nell’immediato un’idea di complessità urbana.

CREDITI

tipo: concorso di idee
risultato: menzionato
cliente: Confcooperative, Legacoop, Euromilano
con: 2A+P/A, Tommaso Arcangioli

CIVITA CITTÀ SOSPESA

riqualificazione degli accessi al borgo

CIVITA CITTÀ SOSPESA

riqualificazione degli accessi al borgo | Civita di Bagnoregio (VT) | 2008

progetto menzionato

 

#mobilitàpedonale #intermodalità #accessibilità #paesaggio

Civita di Bagnoregio è una città sospesa. Sospesa nello spazio, dove sembra fluttuare solitaria al di sopra del “mare increspato dei calanchi”, e sospesa nel tempo, che inesorabilmente erode le sue rocce e con esse la certezza della sua esistenza. Solida, resistente e tenace, e al contempo fragile, friabile e instabile, l’immagine di Civita esprime con forza il precario equilibrio tra elementi contrastanti, che è la chiave di lettura del carattere straordinario di questi luoghi.

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La sfida del progetto è quella di trovare un linguaggio capace di confrontarsi in maniera forte con il paesaggio, ma senza prevaricare i delicati rapporti costruiti nel tempo dall’uomo per abitare la natura, ridefinendo la contestualizzazione del ponte nel territorio, così come le soluzioni di accessibilità nell’attacco a Bagnoregio, con i parcheggi e servizi per i visitatori, e nell’arrivo a Civita, con il nuovo sistema di risalita meccanizzato.

Pertanto il progetto del nuovo sistema di collegamento tra Bagnoregio e Civita trae origine da due scelte fondamentali che rispondono all’esigenza di coniugare le difficoltà tecniche con le possibilità espressive: innanzitutto si è stabilito di abbattere il vecchio ponte, conservando però i plinti di fondazione come punti di appoggio della nuova struttura, e in secondo luogo si è scelto di restituire l’unità formale della connessione disegnando il ponte attraverso una linea continua e diretta. Dunque la geometria del ponte si costituisce nella composizione planimetrica di due linee: una curva che si sovrappone alla spezzata disegnata dai plinti originari, ed una retta che traccia un collegamento diretto col borgo. Nello spazio queste linee giacciono su un piano curvato che disegna una traiettoria morbida che stabilisce una relazione chiara con l’andamento del terreno. Il ponte diventa così quell’anello mancante nel paesaggio capace di restituire simbolicamente e percettivamente il significato di Civita città sospesa nello spazio e nel tempo.

CREDITI

tipo: concorso di idee
risultato: menzionato
cliente: Comune di Bagnoregio
con: Amelia Blundo, Davide Sacconi, Stefano Villani